Se nel nostro territorio la protezione dai possibili eventi sismici è un’esigenza sostanziale e non solo un requisito formale per definire il reale livello di sicurezza di ogni edificio e delle persone che lo abitano, questo è tanto più vero se si parla di una scuola.
Sono ben note le fragilità del sistema dell’edilizia scolastica italiana ed è purtroppo accertato che solo una scuola su quattro nei territori più a rischio risulti antisismico, ma una serie di misure previste negli ultimi anni dal Governo per sostenere gli enti locali nell’adeguamento infrastrutturale di questi edifici, mette anche noi nella condizione di spendere il nostro know how per realizzare questo obiettivo.
Così abbiamo appena consegnato il progetto di adeguamento sismico del Liceo Cascino di piazza Armerina, realizzato integrando l’acciaio in una struttura in cemento armato risalente agli anni ’80.
Abbiamo volentieri risposto ad un bando per questo servizio di ingegneria richiesto dal Libero Consorzio comunale di Enna sulla scorta di uno studio sulla vulnerabilità già svolto in precedenza, e in tempi rapidissimi – appena trentasei giorni – abbiamo concluso la fase di progettazione necessaria a far sì che adesso vadano in gara i lavori, di cui noi seguiremo la direzione tenendo conto di dover far convivere i cantieri con lo svolgimento regolare – da settembre in poi – delle lezioni per gli studenti.
Proprio per questo abbiamo prioritariamente tenuto conto dell’esigenza di contingentare al massimo gli interventi e laddove possibile concentrarli, adottando strategie diverse per i diversi blocchi, ognuno dei quali presenta condizioni attuali di vulnerabilità ed esigenze variabili, compreso un blocco – quello della palestra – già da tempo inagibile.
Attenendoci a quanto è previsto nelle ultime Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC) stabilite dal Governo, abbiamo intrapreso le scelte progettuali necessarie affinché questa struttura sia adeguata a resistere ad un eventuale sisma.
E così innanzitutto abbiamo previsto un alleggerimento di varie parti dell’edificio, ad esempio stabilendo di eliminare alcuni solai sottotetto attualmente inutilizzati, sostituendo tramezzature di muratura con elementi in cartongesso altamente resistenti, rimuovendo sovrastrutture in cemento armato non necessarie, eliminando elementi in vetrocemento tuttora presenti sulle facciate.
Abbiamo deciso di realizzare un ingrossamento di alcune sezioni resistenti con nuove armature, a partire dalle fondazioni (dove abbiamo svolto apposite indagini geognostiche, dato il loro ruolo cruciale nel determinare danneggiamenti o crolli come conseguenza di un eventuale abbassamento repentino dovuto al sisma) e poi sulle travi e sui pilastri, tra i quali abbiamo progettato di inserire anche i cosiddetti “controventi a K”, che svolgeranno un ruolo dissipativo dell’energia sismica, aiutandoci a rendere ancora più resistente l’intera struttura: trattandosi di elementi particolarmente invadenti, si valuterà se renderli particolarmente visibili, trasformandoli in veri e propri elementi architettonici caratterizzanti.
Adesso la nostra priorità, curando la direzione dei lavori, sarà quella di organizzarli attraverso microcantieri che non incidano sulla vita vita della scuola: lo faremo attraverso un continuo confronto con la dirigente scolastica, valutando in fase esecutiva le singole soluzioni che di volta in volta si riveleranno migliori, affinché le opere possano essere realizzate nei tempi previsti ma allo stesso tempo ragazzi possano proseguire serenamente la loro attività scolastica, in sicurezza.