Una torre, un podio, un hub. Un complesso allocato al centro della Conca d’Oro, a Palermo. Come primo e prioritario passo di rigenerazione urbana. Come simbolo di modernità, socialità e incontro. Una sede per l’amministrazione pubblica che, proprio perché pubblica, sia in grado di aprirsi ai cittadini anche nei giorni non lavorativi e capace di attrarre per la sua bellezza.
Con queste modalità anche noi di Stancanelli Russo Associati, (giovane professionista arch. Francesco Bottaro) insieme allo Studio Akkerhuis che ne ha guidato la progettazione architettonica, abbiamo partecipato al concorso lanciato dalla Regione siciliana per il Centro Direzionale della Regione che andrà ad accogliere tutti gli edifici dell’Amministrazione e delle società collegate.
E pur non avendo superato la selezione, vogliamo condividere qui l’idea progettuale, strutturale, energetica, di impatto urbano che abbiamo presentato.
UNA NUOVA ICONA NEL CUORE DELLA CONCA D’ORO
Il progetto che abbiamo presentato voleva rispondere a questi obiettivi:
- ricreare una nuova “Conca d’Oro” all’interno di una “valle progettuale” formata dai vari edifici, che ricalcano l’orografia del paesaggio circostante, riportando in questa zona martoriata dal Sacco di Palermo tutte le essenze tipiche della Conca;
- creare un nuovo punto di interesse non solo visuale e paesaggistico ma anche come bandiera di innovazione e di modernità, rivitalizzando così l’assetto urbano;
- portare nella natura intrinsecamente “burocratica” del nuovo edificio una nuova funzionalità e bellezza;
- immaginare un edificio iconico per l’intera regione e che testimoni il passaggio dagli ultimi 100 anni di architettura ai prossimi 100;
- valorizzare la storia del territorio, in cui il complesso si inserisce, quale simbolo dello spirito di accoglienza propria della Sicilia e di Palermo;
- inserire l’edificio nel territorio, armonizzando la sua estetica con il centro abitato e con l’elemento naturale. Il landmark guarda il mare ma al tempo stesso si slancia verso la montagna, conserva l’equilibrio intrinseco dei luoghi e dialoga con la storia e la geografia.
Per rispondere a questi obiettivi, il progetto è stato pensato con l’intento di rompere l’isolamento del comparto attraverso un nuovo sistema stradale incentrato su due assi principali ed incardinato sullo sviluppo del trasporto intermodale. Urbanità e natura non sono alternativi, divergenti e contrastanti, ma compongono lo stesso sistema integrato tra il “luogo di lavoro” e il “luogo di svago”.
LE TRE STRUTTURE DELL’EDIFICIO
Pensato per funzionare h 24, 7/7 giorni, 365gg/ anno, l’edificio è composto da una torre – il nuovo landmark – destinata agli uffici (10 compartimenti formati da tre livelli, intervallati da tre livelli ristretti per la mensa e per un museo della storia naturalistica siciliana) con alla base due corpi bassi: il podio e un public hub, aperti e saldati al quartiere circostante.
Il podio è destinato a quei dipartimenti che per ragioni organizzative, di utenza, di superfici necessarie al proprio funzionamento, non sono assorbibili dai 10 compartimenti della torre; la sua hall è coperta ed accessibile a tutti, sia agli addetti della Regione Siciliana sia al pubblico, anche grazie alla presenza di spazi per attività commerciali, fitness e ristorazione, al centro congressi da 1500 posti.
A completare la struttura, l’hub: un grande incrocio, di mezzi e persone; un luogo pubblico di incontro, scambio e servizi, con ingresso dall’esterno, che ospiterà: le strutture scolastiche; gli uffici comunali; alcune sale convegni, guardia medica; la biblioteca.
Il piano terra facilita poi sia l’installazione di un mercato coperto, sia il passaggio e il movimento di grandi flussi di persone come è da attendersi per la attigua presenza di diversi elementi di intermodalità dei trasporti: stazione ferroviaria, parcheggio scambiatore, terminal bus, percorsi pedonali e ciclistici (con relativi parcheggi nei pressi) fermata del tram.
MATERIALI E SENSIBILITÀ AMBIENTALE
Oltre alla scelta di riportare in auge l’antica “Conca d’oro” come sede di fiorenti coltivazioni e di una ricca vegetazione, le aree verdi esterne sono state completate con ulivi, limoni, nespoli, eucalipti, frassini, mirti, fico d’ india, agavi, palme, ginestre (piante paradigma della attitudine storica del popolo palermitano e di quello siciliano in generale alla accoglienza, alla pacifica convivenza tra genti di cultura, religione, lingua, usi e costumi diversi), anche i materiali del progetto sono stati scelti nel rispetto della tradizione artigianale siciliana, materiali che da secoli si integrano nel contesto vivace e variopinto isolano, tra i blu del cielo e del mare, i gialli, i verdi e i marroni delle montagne circostanti. Materiali che nel tempo si sono dimostrati duttili e resistenti.
Questi sono stati rivisti in chiave contemporanea, abbinandoli ad alluminio e acciaio. La ricerca di colori si è concentrata su linee tenui per l’esterno dell’edificio, prediligendo il bianco sporco/beige/sabbia di marmo perlato di Sicilia e Arenaria, pietre della tradizione palermitana. Uniti a cemento pigmentato e fortemente texturizzato di colorazioni prossime.
La semplicità e l’omogeneità di questi materiali rendono apprezzabili le ombre sul prospetto e i cambiamenti di tinte durante le ore della giornata.
CONFIGURAZIONE STRUTTURALE
La nostra proposta ha previsto un edificio a torre con pianta rettangolare e sviluppo di 42 piani più la copertura e 3 piani interrati (fino a toccare i 172 m rispetto al piano campagna). L’edificio risulta strutturalmente indipendente dai restanti edifici mediante giunto strutturale. Per i pilastri si è ipotizzata una distribuzione sul perimetro della pianta tipo, facilmente integrabile nel layout architettonico previsto. La disposizione di alcuni dei pilastri così concepita sarà interrotta in corrispondenza dei piani in cui si verifica il restringimento della sezione dell’edificio, con piani strutturali reticolari per riprendere gli sforzi e sistemi di aggancio dall’alto.
La strategia operata con riferimento alla concezione strutturale del Podio e del Public Hub ha portato alla scelta di adottare un sistema di protezione dal sisma di tipo passivo. Tale sistema sarà perseguibile mediante l’isolamento sismico con isolatori del tipo Friction pendulum posti alla quota del livello -1 da Via La Malfa, e alla base dei nuclei in cemento armato dove saranno allocati i collegamenti verticali (scale, ascensori, cavedi), isolati subito sopra il piano fondazione a livello -4.
Ci fa piacere infine ringraziare tutti gli amici che, oltre al già citato Studio Akkerhuis, hanno contribuito a sviluppare con noi questa idea:
- Per le strutture SCE Project di Roma;
- Per gli impianti gli ingg. Claudio Consoli, Melita Pennisi e Salvatore Lamberti di Catania;
- Per la progettazione antincendio lo Studio Luglio di Varese;
- Per la progettazione della viabilità lo studio Mada Engineering di Catania.