Gli obiettivi del progetto

L’ambizioso progetto architettonico, a cura di Emilio Vitale e Adriana Pidalà, si aggiudica il concorso in due fasi nel 2014. Si tratta di una grande occasione di riqualificazione locale che l’Arcidiocesi non vuole perdere. L’architettura del progetto ha sviluppato i forti riferimenti simbolici presenti fin dall’inizio della competizione, e descrive attraverso un edificio l’abbraccio tra la Madre ed il Bambino. Un’immagine semplice e potente nello spazio presenta tutta la difficoltà dell’architettura organica dovuta a regole geometriche complesse.
Il nostro compito è stato immaginare una progettazione strutturale che seguisse le forme architettoniche, per quanto complesse esse siano, così da restituire alla comunità il progetto vincitore così per come era stato pensato.

Il nostro intervento

Ogni valutazione dei progettisti, e tutte le scelte derivate, tendono ad un unico fine: far sì che l’opera venga eseguita fedelmente al progetto. Il corpo dell’Aula liturguca, in particolare, presenta una doppia curvatura per una buona parte del perimetro, come anche per una parte delle coperture. Per tali elementi appare chiaro da subito che la scelta debba ricadere sull’acciaio, integrato a setti curvi di calcestruzzo armato. Abbiamo scomposto ed affrontato per fasi la progettazione strutturale, mantenendo una visione unitaria e complessiva.
Il modello architettonico presenta un andamento molto plastico ma al suo interno, nei suoi spessori murati, dovrà contenere geometrie strutturali puntiformi e semplificate: il software BIM è questa volta il tramite fra la modellazione architettonica ed il software strutturale.

Il BIM a servizio del calcolo strutturale

Il modello BIM, contenuto all’interno del modello architettonico, è alla base della complessa modellazione strutturale. L’idea di progetto, che era stata affrontata con software di modellazione pura, viene trasferita in BIM e quindi arricchita di un apparato informativo oltre che geometrico, per poi divenire struttura. Il modello strutturale è il risultato del software strutturale che importa il modello BIM completo di un pre-dimensionamento che consente un’imputazione del calcolo in maniera aderente all’idea di progetto.
Lo sviluppo del calcolo strutturale prende il via della scelta dei progettisti di semplificare e standardizzare per quanto possibile i profili ed il loro sviluppo spesso curviforme, i nodi e le relazioni tra queste componenti strutturali. L’esito finale rispecchia le premesse grazie a un vero e proprio ping-pong tra i due modelli, il BIM e lo strutturale.
Il BIM, a conclusione del processo, ha dato la possibilità di trasmettere al topografo le coordinate georeferenziate delle singole travi orientate, di fornire alle officine delle carpenterie metalliche i CAD delle travi da calandrare a controllo numerico, e le quote di montaggio dei vari profili da montare in copertura. Un calcolo strutturale così complesso senza il supporto di una restituzione utile al cantiere poteva risultare insufficiente, con margini d’errore molto elevati con una tecnologia, quella dell’acciaio che non ha tolleranza durante il montaggio.

Oggetto dell’intervento

Nuovo complesso parrocchiale

Prestazioni svolte – Stancanelli Russo Associati

Progettazione esecutiva strutturale
Assistenza alla Direzione Lavori strutturale

Committente

Arcidiocesi di Sorrento – Castellammare di Stabia

Anno

2015 – in corso di realizzazione

Tecnologia di progettazione

Building Information Modeling (BIM)

Fotografie

Salvatore Gozzo